Che pure le piante avessero qualcosa da raccontarmi, avrei faticato a crederlo anche solo pochi giorni fa. Eppure le ho guardate crescere, dopo averle messe il più possibile a loro agio, e mi sono stupito di quanto le trovassi interessanti.
Ma Botany Manor non è un gioco sulle piante, non del tutto almeno, nonostante qualsiasi cosa vi troviate di fronte non faccia che parlare di semi e di come piantarli. È la storia della protagonista raccontata con qualche lettera sparsa a caso in tutta la casa, con qualche foto, con quel fastidio che provi quando un rifiuto non ha altra motivazione se non il sesso di chi lo riceve. Arriva forte il messaggio, come un pugno, percepisci l’impotenza nonostante tutti gli sforzi.
Nel mentre raccogli semi e indizi, cerchi di capire quali sono le condizioni ideali affinché una pianta germogli e lo fai unendo i pezzi di un puzzle che non è mai troppo aggrovigliato ma che riesce a farti sentire la mente più illuminata dell’universo. Il mistero è poco sotto la superficie, ma devi saper scavare e sapere dove farlo.
Per niente banale nella sua interfaccia, davvero curata la realizzazione della sua mappa, il gioco commette un solo errore imperdonabile, perché non farmi spiluccare tra gli indizi nel menù invece di costringermi a rivisitarli manualmente camminando da una parte all’altra degli splendidi giardini?
Botany Manor è un altro gioco che non si preoccupa di rapire le vostre vite, di togliervi il fascino di quello che ha da offrire con la noia dell’abitudine. Inizia e finisce in un battito, quando ne hai ancora voglia, come dovrebbe essere ogni cosa bella della vita.
Vito’s Vote: 8
Come un buon pain au chocolat, che finisco sempre prima di esserne davvero sazio...gnom
Bravo. Il non poter riesaminare gli indizi nel diario è un po' una palla, son d'accordo.