Thank Goodness You're Here!
Lo inizio per riempire una mezz’ora, giusto per capire di cosa si tratta, gli amici possono aspettare un pochino, che sarà mai, non posso staccare proprio adesso, titoli di coda.
Thank Goodness You're Here! è… proprio non lo so cosa sia, giuro. Dura un mozzico e tutto quello che posso dire è che succedono cose, di continuo, e tu vuoi vedere quanto possa spingersi ancora oltre e lui rilancia portando la follia a un livello successivo. Quella che racconta non è una vera e propria storia, non c’è un tema principale, non una lezione da imparare, ma ogni casino ti trascina al successivo e ti lasci guidare sopraffatto in questa specie di episodio di Lo straordinario mondo di Gumball sotto acidi.
Non c’è molto da giocare, perlopiù si tratta di provare ogni interazione sullo schermo fino a trovare quella giusta, ma l’ottimo level design impedisce i tempi morti, ti tiene dove dovresti essere, e quasi non te ne accorgi perché è tutto ben camuffato nella narrazione senza capo ne coda. E poi c’è così tanto da vedere sullo schermo che una seconda ripassata non è mai davvero tempo sprecato.
Thank Goodness You're Here! è aria fresca, ecco cos’è. Tre ore di spensierato “machecazzostasuccedendo” in cui niente è come dovrebbe essere, in cui farsi qualche risata e poi andare oltre. Tre ore piene, di qualcosa di vero, e mi piacerebbe dirlo di tutti i giochi.
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