I giochi di carte, dico quelli veri dell’uomo primitivo, possono avere senso anche senza i soldi da vincere in faccia agli amici di sempre? Il poker è ugualmente divertente senza un bluff ben assestato nelle terga del tuo avversario? Più del previsto.
Balaltro è un solitario, niente di più, cancellate dalle vostre rubriche chiunque ve lo descriva come un deckbuilder rogue qualcosa, non c’è nemmeno la puzza di quello che riesce a mettere in piedi uno Slay The Spire qualsiasi. Balatro si rompe, troppo e troppo facilmente, e il poker diventa presto un inutile orpello a quello che il gioco vuole realmente fare: divertirvi, intrattenervi, non sfidarvi.
Nonostante le prime fasi siano più ostiche, infatti, il gioco si sgretola frettolosamente in mano alle infinite combinazioni dei suoi jolly e dei poteri extra trasformando il tutto in un conteggio di bonus completamente avulso dalla qualità delle carte nella propria mano. E non è un problema, incredibile a dirsi. Quella che è sempre piacevole è la costruzione dell’impalcatura di ogni singola partita, sempre differente e stimolante, una combinazione di piccole insignificanti decisioni che determineranno la differenza tra una vittoria e una sconfitta.
Balatro cambia sempre abbastanza pur non cambiando mai del tutto, diverte senza stravolgere le sue regole perché ha una base solida che funziona a prescindere di tutte le variabili a disposizione. È uno stupido gioco senza pretese che distruggerebbe intere carriere se disponibile senza fatica in ogni ufficio del mondo.
Vito’s Vote: 7
Bella review!